Uscito a puntate, nel 1865, sulla rivista Epocha (Epoca), Ricordi dal sottosuolo, scritto sotto forma di un monologo-confessione, è uno dei più terribili e impietosi viaggi all’interno della coscienza umana della letteratura europea.
Il protagonista è un ipocondriaco che vive ai margini della società, scrutandola (e scrutandosi) con odio e sospetto. È il romanzo della svolta artistica e filosofica dello scrittore russo.
Come scrive Pacini nella sua Introduzione, in questo romanzo Dostoevskij ha individuato e descritto il nemico da combattere: quel sottosuolo che è la quintessenza di ciò che chiude l’uomo nel cerchio dell’odio e della lotta, che lo fa arroccare su se stesso, condannandolo a macerarsi nella solitudine e nella disperazione. Da questo momento la sua via come romanziere è definitivamente segnata, ed egli la perseguirà convinto che sia l’unica via praticabile, quella che conduce verso l’amore e verso Cristo.
Ricordi dal sottosuolo - Fedor Dostoevskij
INFORMAZIONI SUL PRODOTTO
Feltrinelli, 1995
Brossura, pagine 142. Fisiologica brunitura delle pagine
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